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 Novembre 1994

Se, com'ebbe a scrivere Aristotele, <<la dialettica è costituita per dare a chi interroga la capacità di mettere alla prova  una tesi >> , questi quadri di Crovetto, dove interrogazione e risposta sono presenti e conseguenti una all'altra, costituiscono un'efficace  dimostrazione della sua arte di argomentare, ovvero dell'autenticità del suo enunciato artistico. L'immediatezza che li distingue non ne sminuisce il riflesso concettuale, e garantisce  ad un tempo della loro non ovvietà.  Nel segno della Poesis,  espressa con convincente continuità nell'inesausta tensione emotiva.

   Virgilio Zanolla

                       

IL SECOLO XIX

28 novembre 1995                                  

…a Parigi insieme a lui espongono gli artisti francesi  Charles Guibert e Jean François Savornin, presenta 20 tavole, che rappresentano alcuni paesaggi caratteristici della Liguria, da Genova a San Fruttuoso. << Lavoro di notte, con tutte le sensazioni e le visioni raccolte durante il giorno >> dichiara l'artista e i risultati sono tele vibranti  di luci e accordi evocativi. I colori, dati con pennellate larghe e decise, riempiono  e impegnano ogni parte della tela, Crovetto è in grado di interpretare con notevole intensità qualsiasi paesaggio,…

                Fabio Blé

 

 Agosto 1997                                              

 Les  flammes  de Crovetto.

 …La couleur est sa force. Une couleur exubérante et impétueuse,  étalée  en couches larges et denses, qui explose et enflames  sa toile avec violence et passion.

Il va al au-delà du dessin. Il construit  les volumes.  Une couleur avide avec beaucoup de matiére, qui capte et accroche la lumière. …Méme grumeleux quand  Crovetto choisit  d'écraser la couleur directement du tuyau. Et dans le paysage sourtour, sa palette se décline dans une façon radicale et extrême.

     Arts Croisés

 

ARTE Mondadori

Agosto 1997                                                

…negli ultimi due anni Crovetto lavora in Provenza. Dove dà nuove modulazioni cromatiche alla sua tavolozza e rinnova i soggetti dei suoi paesaggi. Come fu per Cesanne, Gauguin e  Van Gogh. E da quest'ultimo Crovetto deriva l'uso espressivo e simbolico del colore. Che non è mai descrittivo, ma sempre e solo emozionale. E la cui potenza è amplificata dalle dimensioni delle opere. Che spesso superano abbondantemente il metro per lato. Una qualità cromatica che ha incantato anche Parigi, dove dal 1995 ad oggi Crovetto è stato presente con tre mostre personali in altrettante gallerie, più una collettiva alla  Gare de l'Est. Genova lo ha allora riscoperto. …

       Beba Marsano

 

UNIVERS DES ARTS

Octobre 1997                                               

 

                Gian Marco Crovetto, un Génois en Provence

 …est un peintre de sûr  istinct, il détient l'usage expressif  et symbolique de la couleur qui n'est jamais réaliste mais toujours et seulement émotionnelle.

…Ce peintre  génois, connu chez lui pour ses paysages nocturnes, a su traduire la luminosité de la Provence. C'est une peinture innovatrice par ses couleurs et sa structure.

 

 

L'Accent DE PROVENCE

Ott./Nov.  1997                                         

…En juillet et août derniers, le peintre à séjourné au coeur des Alpilles, à Aureille où il a découvert toute la richesse des paysages baignés par la grande luminosité de l'été provençal.

Il nous livre ces quelques oeuvres à la palette puissante et d'une grande richesse…

L'Accent de Provence et le Club de la Presse d'Avignon et de Vaucluse vous présentent ces oeuvres. A découvrir à la Maison des Vins, Hôtel de Rochegude, 6, rue des Trois Faucons - 84000 Avignon, du 9 octobre au 7 novembre 1997.

  Jacqueline Brotte

 

 

Connaissance des ARTS

1998                                                 

 C'est une palette qui utilize  des coups de pinceau ardents et  explosifs dans les images diurnes, faites de tons chauds (rouges, jaunes, oranges)  d'une qualité incandescente. C'est une palette qui pour les nocturnes orchestre au contraire des symphonies en violette et en bleu,  avec un contrepoint en jaune ou en blanc, qui créent des atmosphères magiques, visionnaires, oniriques. Puissantes, certes, mais poetiques aussi…

 

 

 

ARTE Mondadori

Marzo 1999                                                 

                                                                " il Colore che brucia "

Dipinge vedute roventi. Con pennellate che divorano disegno e prospettive. Dopo le marine della Liguria ora le crete di Siena…

 Suo tema per eccellenza è il paesaggio, che dà vita a cicli ispirati ai luoghi dove l'artista ha soggiornato: la Costa Azzurra, la Provenza, il Senese, oggetto dell'ultima serie tema di una mostra in corso proprio in questi giorni a Siena…

 …La luce estiva di Siena, languidamente appoggiata sulle pietre monumentali della città, sugli antichi borghi arroccati sulle campagne, sulle crete, ha arricchito la sua tavolozza di sfumature inedite, di slanci d'oro e di ocra strettamente legati alla terra.

Ma non è riuscita ha piegarla, questa tavolozza prepotente e aggressiva. A morbidezze che non le appartengono. Quella di Crovetto rimane una Toscana violenta. Come forse i toscani non hanno mai vista. Ombre blu e viola nella notte di contrade deserte. Sagome brunastre di cupole e campanili inquadrate su squarci di cieli infuocati. Distese di campi roventi inondati da lingue di verde tempestoso e da scie rosso sangue. Alberi di metallo e di porpora.  Filari di zolfo turchini, orizzonti  dai bagliori apocalittici…

     Beba Marsano

 

 ARTE Mondadori

Marzo 2000

Viola. Arancio. Giallo. Così Crovetto accende la sua estate. Incandescenti. Come candelotti di dinamite. Le visioni emotive della Provenza vanno in mostra a Genova.

…ha acceso il paesaggio  di colori brucianti: rosso vermiglio, arancio e giallo oro, contrastati da sprazzi di blu oltremare, di verde incandescente, di viola sonoro. Questi paesaggi smaglianti sono costruiti senza disegno, strutturati dal solo passaggio della pennellata…

               Beba Marsano

 

 

 ARTE Mondadori

Agosto 2002   ' Alle  Radici del Colore'                          

Non è la Liguria patinata da cartolina o quella oleografica da pubblicazione turistica. Ma è la Liguria ruvida e spinosa dei cocci di bottiglia e degli ossi di seppia di Montale. La Liguria impregnata della "rosea tristezza" di Cardarelli. La Liguria dalle accensioni estatiche e visionarie che si compiace di riconoscersi nei mari impossibili cantati dal Rimbaud del Bateau ivre. È insomma una terra che tormenta e che fa male quella di Gian Marco Crovetto. Tagliente al pari degli scogli che fendono l'acqua come lame, flagellante come il vento di libeccio che muggisce tra i marosi, violenta e insieme struggente come i tramonti che sembrano dare fuoco al mare "quando di sera, simile ad un fiore/che marcisce, la grande luce/vi va sfacendo e muore". *

Gialli brucianti, rossi arroventati, verdi accesi, blu d'abisso: è sempre e solo attraverso il linguaggio del colore - dall'impasto corposo, sontuoso, avvolgente - che Crovetto racconta la sua terra. E lo fa attraverso una tavolozza incendiaria, orchestrata su timbri sonori e accostamenti arditi: smeraldo e viola, arancio e rosso, blu e marrone. Ogni pennellata un grido, un'esplosione, una fiamma che brucia con impetuosità inarrestabile.

* Vincenzo Cardarelli, "Liguria".

                     Beba Marsano

 

 

GRECIA

2002                  

Nel soggiorno alle isole greche, la trasparenza accecante dell'acqua diventa per Crovetto una sorta di magnifica ossessione.

E di questo ciclo il mare é protagonista quasi assoluto.

Un mare declinato in ogni viraggio possibile, dal bianco all'azzurro, dal blu oltremare, dall'indaco al cobalto.  

                 Beba Marsano

 

 

La Nazione

2002                                                                                                                           

Crovetto non è inseribile, catalogabile, in ambiti esteticamente rigidi, ove le obbedienze superano le confessioni libertarie. Certo, lo si capisce subito, ha guardato con attenzione speciale le storie di alcune tendenze europee del primo Novecento; ma non ha oltrepassato mai il confine dell’ammirazione o dell’apprezzamento, realizzando così un suo modulo, una sua frase visiva ben riconoscibile. È un colorista di rango, appassionato, avveduto e sacrosantamente temerario ad un tempo, che fa lavorare l’intuizione più singolare dei rapporti cromatici pur rispettandone l’attendibilità tecnica e la probabilità emozionali. Crovetto ha colto la linfa paesaggistica di queste terre del Levante, al di là del normale senso della veduta e soprattutto al di fuori di ogni schema, in differenti concertazioni temporali (climatiche, orarie, stagionali).

              Ferruccio Battolini

 

 

La Repubblica

agosto 2002                                                   

Non poteva esserci titolo più appropriato per l’ultima mostra di Gian Marco Crovetto “Alle radici del colore”, perché è un vero e proprio viaggio, attraverso l’uso che il pittore fa della tavolozza. Un viaggio fisico, attraverso i paesaggi che ha vissuto, soprattutto quelli  marini della riviera, che appartengono alla sua esperienza biografica e artistica, ma soprattutto un viaggio all’instancabile ricerca del giusto colore, chiamato a dare forma ad una precisa sensazione visiva

                           Maura Macciò

 

 

Istituto Giannina Gaslini  

Genova 2004                                                    

…A illuminare con la sua energia ci sarà un imponente sole in ceramica a smalto, incorniciato dalla scritta "Ai bambini e ai fiori la luce del sole", trasposizione plastica e traduzione del motto che da più di sessant'anni anima il Gaslini .  

" Pueris  floribusque  lumen  solis "

Una stella gaia e possente plasmata di colori caldi. Colori che si sviluppano dal rosso corallo all'arancio cinabro, surriscaldandosi nel movimento circolare dei raggi corposi, per terminare sulle punte, dove palpita un accenno di giallo incandescente.

                  Maura Macciò

 

 

 

2004                                                   

 Crovetto dipinge a spesse e decise pennellate di rosso, ocra, giallo e oro i paesaggi spettacolari della Provenza, i suoi paesini arroccati, il verde scuro degli ulivi in contrasto con il rosso dei papaveri. E’ soprattutto la luce, fortissima implacabile nelle soffocanti estati provenzali, ad attrarre Crovetto, che per lei tralascia gli amati viola- blu dei suoi tipici paesaggi lunari. Ma è vivendo su un’isoletta semideserta della Grecia che le sue opere divengono il racconto figurato della scoperta di una luce nuova, tagliente, trasparente e purissima che svela le forme esatte dei paesaggi, accendendone i colori. Si passa così dai toni viola blu dei suoi classici notturni genovesi, ai turchesi marini e alle ocre dorate, accesi dal sole canicolare, asciutto, allucinante delle estati greche. Per arrivare alla sua ultima ricerca, che lo vede spingersi verso una maggiore scomposizione volumetrica dei suoi soggetti, che riescono però a conservare il complessivo impianto figurativo. Le sue ampie tele sono dipinte a strati corposi di materia, in modo tale da cristallizzare in tratto deciso e frenetico le pennellate, che restituisce l’immediatezza della trasposizione pittorica. Un'esplosione di colori brillanti e luminosi.

                      Maura Macciò

 

 

'Tracce Oltremare'

2006                                             

 

Durante una conversazione recente, Gian Marco Crovetto ha asserito che il fine della sua pittura volge all’esercizio della più soggettiva interpretazione emotiva e sensibile della realtà naturale.

Eppure è vero – nonostante la cosa possa apparire insolita oggi che la mercificazione generale tenta di azzerare anche il “genius loci” (germe di ogni espressività autentica) – che il linguaggio pittorico, impiegato per comunicare agli altri lo spirito dei propri quadri, è, sempre e del tutto, personale e nuovo rispetto alle convenzioni accettate come luogo comune.        

Di fatto Crovetto dipinge, siccome gli antichi, “Paesi” che sembrano inventati o “figure” o “nudi” densi degli umori e delle passioni; l’elaborazione, la trasformazione del veduto in quadro, attraverso la svariata gamma di interventi, rimarca, infatti, la caratterizzazione delle differenti prospettive trascendendone gli aspetti del reale visibile pur nel rispetto delle peculiarità della cosa guardata e vista.

I suoi cieli e i suoi mari, pur nascendo dall’attenta osservazione della realtà, ricercano, nei principi vitalistici e energetici del colore e in antitesi al classicismo accademico, soluzioni paradossali: un giallo cromato di bario aggalla, per esempio, come mare, a lambire una costa rosso inglese sulla quale incombono alberi viola di cobalto.

 

                                                                      Germano Beringheli

 

il Giornale

martedì 25 aprile 2006                                               

   … I suoi quadri continuano a trasmettere emozioni intense e lui stesso dice: "Ritengo un mio quadro finito quando le mie sensazioni del momento traspaiono nell'emozione che suscita guardandolo. Tutti i miei quadri relativi alle mie percezioni, diventano, insieme, un mio ritratto ideale, come un diario esteso nel tempo".

                          Pier Luigi  Gardella

 

lin Genova  e Liguria

luglio/agosto/sett. 2006                                             

… Queste tracce di Liguria in terra corsa le abbiamo ritrovate nella recente ultima esposizione che Crovetto ha tenuto nei mesi scorsi al Galata Museo del Mare, organizzata dalla Galleria San Lorenzo al Ducale. "Tracce Oltremare" il titolo della mostra che ha raccolto quanto Corsica e Liguria hanno lasciato negli occhi di Crovetto.

Una carrellata d'ampio respiro che, a chi sa leggerla, racconta secoli di storia di due terre tanto simili. Secoli di storia già scritti negli annali genovesi e che Crovetto ha riscritto in sessanta dipinti nel suo linguaggio d'artista.

 

                                                                               Pier Luigi Gardella

 

G and G” e la magia del “Pop Express” di Giampiero Orselli

I bellissimi ritratti in bianco e nero di Gianni Ansaldi, raccolti nel volume cult “Facce Così” sono diventati la base ideale per le “improvisation” ipercolorate di Gian Marco Crovetto

L’effetto è davvero spettacolare.

Gian Marco, ispirandosi ai personaggi ritratti da Gianni (Gino Paoli, Paolo Rossi Nicolaj Evtuschenko, Don Gallo ecc) ha saputo conferire alle immagini un “allure” immaginifica intervenendo con i suoi pennelli direttamente sulle stampe.

Gianni e Gian Marco hanno deciso di chiamare la loro ricerca “Pop Express”, ovvero “Espressionismo pop” e non poteva esserci nome più azzeccato.

 

 
Giugno 2009
 
La mostra è in concomitanza con il 15° Festival internazionale di poesia, Claudio Pozzani, inaugurerà l'esposizione leggendo le sue poesie, in galleria saranno esposte una selezione di oltre 50 opere dedicate al mediterraneo e sarà presentato  il volume "il Senso del Mare” Liberodiscrivere® edizioni, con poesie e scritti di Claudio Pozzani, Marina Salucci e Giovanni Mantè. Un viaggio visionario in questo “Quadrolibro” di Gian Marco Crovetto.
“La percezione immediata del mondo che Crovetto restituisce con il suo tocco coglie la poesia dell’attimo fuggente, della luce sempre mutevole che senza sosta cambia la materia delle cose” (Giovanni Mantè).

 

Stoccarda. “La lunga notte dei musei 2011”

La “Lange Nacht der Museen” L'Istituto italiano di Cultura ha scelto per la sua quattordicesima edizione i colori del pittore genovese Gian Marco Crovetto, i gialli brucianti, i rossi arroventati, i verdi accesi e blu di una Liguria affascinante. Molto lontana dalla Liguria patinata di tante guide e cataloghi turistici.                   L'evento è fortemente voluto e sentito anche dalla comunità italiana di Stoccarda, la più numerosa di tutta la Germania.                                                                    Dal suo laboratorio di Bogliasco, Gian Marco Crovetto porterà nella mostra “ Die farbe des meeres” ( Il colore del mare) una trentina di opere di cui una ventina di medie e grandi dimensioni che avranno come soggetto Genova, il Golfo Paradiso e le 5 Terre.     

 

Sep 11, 2012

Two Glances Two Visions. From the Mediterranean to San Francisco

The Italian Cultural Institute of San Francisco will host an exhibition featuring the works of Genoan painters Gian Marco Crovetto and Rosalba Arbore. The Institute is located at 814 Montgomery Street in downtown San Francisco.Approximately fifty works will be on view, oil paintings on canvas, that depict the land and cityscapes of the Italian region of Liguria and of San Francisco.The show (organized by the Galleria San Lorenzo al Ducale in Genoa) is made possible by the generous support of the Association of Ligurians in the World (Associazione Liguri nel Mondo) and the Rotary Club of Historic Downtown Genoa (Rotary Club Genova Centro Storico).Opening Thursday, September 6, 2012 at 6:30 pm. On view until October 29, 2012 M-F from 9:30 am to 4:30 pm.